venerdì 21 dicembre 2007

Facciamo il punto con le idee!


Ciao ragazzi!

So che domani pomeriggio vi troverete per scrivere le idee che sono venute fuori (e soprattutto, quelle che NON sono venute fuori!) fino a questo momento.

Sicuramente Mariangela ed Elisabetta saranno lì a darvi una mano; anzi: mi aspetto proprio che nei giorni successivi a sabato qualcuno di voi si prenda la briga di ricopiare al pc le idee di cui avrete discusso... così le leggo anche io!

Noi ci vedremo insieme il 27 mattina. Per questo motivo è importante che pubblichiate le idee che emergeranno domani... Così per il 27 sarò preparata!


1 commento:

Cecilia ha detto...

Ecco quello che mi ha spedito Giulia:


"Cortometraggio. Tema: il cambiamento, la metamorfosi

-idea proposta da Alberto e Giulia-(tentativo di unire l’idea di Aluk a quella di Giulia)

Due personaggi: una ragazza italiana e un ragazzo afgano(per rifarsi al discorso dell’altra volta)
compiono lo stesso percorso, girano per la città, si fermano a osservare le vetrine, davanti a un bar, ecc..fino ad arrivare alla fermata del bus.
Per questa parte occorre un montaggio che crea una sorta di parallelismo tra i due personaggi.

Ispirandoci al cortometraggio visto di Pasolini potremo inserire un audio alle immagini che riferisce i pensieri dei due personaggi. Magari pensano ognuno alle proprie famiglie, ecc..
Oppure i pensieri potrebbero essere trascritti con una didascalia che compare sotto i fotogrammi, ma forse si verrebbe a perdere l’attenzione verso le immagini. In questo caso sarebbe da sviluppare un cortometraggio solo con le scritte e rumori e poche immagini montate nell’insieme.

Parte finale(senza audio): i due salgono nell’autobus, prima la ragazza e poi alla fermata dopo il ragazzo.
Lei è seduta dietro con le auricolari alle orecchie, anche lui sceglie di sedersi infondo ma si distanzia da lei di un posto.

Significato: le due culture si rispettano a vicenda ma non sono interessate ad un incontro, il cambiamento è possibile, ma entrambi, presi dai propri pensieri, mantengono il distacco per non invadere lo spazio intimo dell’altro.

N:B: le riprese in autobus potrebbero essere problematiche, mentre l’insieme potrebbe invece risultare un po’ pubblicitario.

Inoltre questa trama però parla più di diversità e penso che si discosti un po’ dall’idea di partenza che invece desideravo affrontare: tutte quelle esperienze vissute (dovute anche alla diversità culturale) che generano inevitabilmente un cambiamento irreversibile nella persona.

Un’ altra cosa che mi interessava della trama di Aluk, è il rapporto con la famiglia, vissuta in Italia, dove molte famiglie continuano a divorziare, e in Afganistan, dove spesso le famiglie non esistono più.
Questi due tipi di condizioni familiari, molto diverse, sono però accomunate dalla crisi della famiglia. Questa crisi genera un cambiamento inevitabile nelle persone che lo vivono, una condizione difficile da accettare per entrambi i casi.

Parlando invece con Linda sul tema del cambiamento, si è spostata l’attenzione sul cambiamento vissuto da una donna incinta, argomento poetico e di speranza, che non abbiamo ancora discusso. Un cambiamento magico quello del corpo che muta, si evolve e si sdoppia; che collega ogni cultura, ogni specie, fino alla singolo organismo unicellulare. E’ il cambiamento per eccellenza, l’evoluzione, tutto cambia, tranne il cambiamento stesso.

A riguardo filosofi ne hanno parlato, in particolare Eraclito, con la metafora dell’acqua. Forse per questo motivo Stefano preferiva rivolgere l’attenzione sull’acqua.
Ho portato dei brevi scritti sul cambiamento che il mio ex professore di filosofia aveva fatto pubblicare sul giornale della scuola qualche anno fa.
“il cambiamento è come un fiume che scorre al mare. Niente nel mondo è più cedevole dell’acqua, ma non c’è niente di meglio per vincere la durezza. La morte è dura ma chi può raddrizzare l’acqua?”

N.B.: entrambe le idee (acqua e gravidanza) essendo molto poetiche sarebbe più opportuno costruirle come una sorta di videoarte, o come scenografia per la narrazione."