lunedì 28 gennaio 2008

A.A.A. CERCASI TRICICLO DISPERATAMENTE!


Come già detto durante l'incontro di sabato scorso e quello di due sabati prima, abbiamo un disperato bisogno di trovare un TRICICLO!

Dovrebbe trattarsi di un triciclo possibilmente usato, fatto per bambini della scuola materna, che non romperemo per davvero, ma che useremo per le riprese.

Ci servirà probabilmente per il mese di marzo, giusto il tempo di girare le scene dove questo è presente!
Vi chiederei qui di scrivere eventuali novità circa il reperimento di questo preziosissimo oggetto di scena!!


E se invece di un triciclo ci fosse una bicicletta con le rotelle?
Vi lancio questa provocazione non per seminare panico o attirarmi la vostra antipatia, ma per trovare un "piano B" nel caso non trovassimo il triciclo o ci rendessimo conto che un triciclo è effettivamente impossibile da far guidare ad un quindicenne/sedicenne...

Discutendo la sceneggiatura

Alla riunione di sabato hanno partecipato Aluk, Giulia, Giovanni, Stefano, Elisabetta, Mariangela e la sottoscritta.
Cosa abbiamo fatto?
Abbiamo cercato di riguardare la sceneggiatura scritta durante lo scorso incontro e di evidenziarne i punti deboli.
Siamo ritornati su argomenti quali
- l'assurdità di una storia del genere e quindi la facoltà da parte nostra di non trovare giustificazioni razionali per tutto
- i personaggi - tranne il protagonista - come semplici pedine il cui ruolo è quello di far avanzare la storia
- i genitori del protagonista come due figure diverse tra loro: il padre cerca di spronare il figlio, la madre ha un atteggiamento passivo
- la necessità per il protagonista di crescere da solo, con le sue forze.

Si è riflettuto poi su alcuni elementi della storia e dello stile, cioè del modo in cui questa storia potrebbe essere realizzata concretamente.

I DIALOGHI
Questo argomento ha sollevato pareri opposti: meglio un corto muto, con dialoghi essenziali o con battute molto complesse e ricche?
Le proposte si sono susseguite numerose; alla fine si è accettata la proposta di Aluk di far parlare anche la madre di Pino, nella scena 1, magari facendole dire una battuta che mostri come lei giustifichi i comportamenti del figlio (al contrario del papà, che lo avrebbe appena sgridato).
Si è accettato anche di approfondire lo scambio di battute tra Pino e la ragazza che gli piace, appena fuori da scuola, nella scena 4. Si deve trattare di uno scambio di battute affettuoso, magari anche un po' ironico, che farà pensare Pino e che gli tornerà in mente come flashback quando in giardino cercherà di riaggiustare il triciclo rotto.
Una significativa scelta che si è pensato di fare è quella di escludere dalle inquadrature i volti di tutti i personaggi, tranne quello di Pino. In questo modo il punto di vista del corto sarebbe leggermente ribassato, come se provenisse dall'altezza di Pino a cavalcioni sul triciclo. Le persone come i genitori e gli amici si vedrebbero solo fino al petto o alle spalle; se ripresi in lontananza, la testa potrebbe vedersi, ma loro dovrebbero essere di spalle. Questa scelta starebbe a significare la differenza tra il mondo di Pino e quello di coloro che hanno accettato di crescere (gli amici, i genitori, etc.). A questo punto i dialoghi si sentirebbero senza problemi (quelli dei personaggi che non sono Pino avrebbero una specie di voce fuori campo).
Su questa proposta - avanzata da Stefano - si sono comunque sollevati dei dubbi; quindi ho proposto a tutti di rivedere la sceneggiatura e di individuare quei punti in cui sarebbe difficile rendere questo tipo di visione; eventualmente quei punti potrebbero essere modificati o sistemati.
Sempre a proposito di dialoghi, Aluk ha suggerito di aggiungere una scena all'interno della casa, nella quale il padre parla con Pino del fatto che non voglia crescere; i ragazzi che erano presenti però non erano molto d'accordo con questa soluzione, perché sarebbe andata contro il principio di autonomia nella crescita.

LA STORIA
A tutti sembra che la storia funzioni così come è stata scritta.
L'unica perplessità è stata sollevata da Giulia e riguarda il momento in cui Pino conta le ruote della bicicletta; le è sembrata ripetitiva.



Come siamo rimasti d'accordo? Abbiamo deciso di riguardare ciascuno per la sceneggiatura, osservandola e modificandola alla luce delle discussioni che si sono fatte insieme, magari sostenendo una proposta e cercando di modificare la sceneggiatura laddove sia difficile farla coincidere con la proposta stessa.
Queste modifiche andrebbero pubblicate sul blog, così per la prossima volta sarebbe più semplice prenderle in considerazione e valutarle.


Il prossimo incontro è stato fissato per sabato 2 febbraio alle ore 15.00 in Villa Franchin.
Durante il prossimo incontro dovremmo decidere la sceneggiatura definitiva e cominciare il lavoro
di PRODUZIONE.

domenica 20 gennaio 2008

...MA SIETE ANDATI IN LETARGO??!!


Ma ragazzi, dove siete finiti?!

Mi aspettavo un po' più di entusiasmo per il soggetto e per la sceneggiatura, mi aspettavo che avreste commentato i post e detto la vostra opinione! ...invece è calato il silenzio!

Solo Linda ha cercato di pensare ad un titolo... e gli altri?

Oltretutto ieri non ci siamo neanche incontrati e quindi non abbiamo proseguito con il lavoro... almeno potevate fare un salto qui nel blog!

lunedì 14 gennaio 2008

...e il titolo?

Non cominciamo a pensare che il titolo lo mettiamo alla fine!!
Dobbiamo pensarci fin da ora!!
Allora: la storia parla di un triciclo, di un ragazzo che non vuole cresecere, di una bicicletta.

Forza con le proposte!!

sabato 12 gennaio 2008

LA SCENEGGIATURA

Non contenti, oggi abbiamo buttato giù anche la sceneggiatura

Cos'è una sceneggiatura?
La sceneggiatura è un racconto per immagini. Praticamente si tratta di scrivere con le parole tutto quello che si dovrebbe vedere nel film o nel cortometraggio. In genere, anche nella sceneggiatura non ci vanno indicazioni di movimenti di macchina o di inquadrature, a meno che non siano strettamente indispensabili. Vanno inseriti invece i dialoghi e i rumori, ma non va indicata la musica.
Quando si scrive una sceneggiatura non bisogna dare nulla per scontato: più ricca è di dettagli riguardanti il movimento, più sarà semplice da realizzare. Tuttavia bisogna ricordarsi di non approfondire mai troppo specificamente le descrizioni dei luoghi o delle persone. O meglio: si può farlo, ma poi bisognerà fare i conti con le effettive risorse di cui si dispone.
Nella sceneggiatura vanno indicati gli stati d'animo dei protagonisti attraverso la descrizione delle loro espressioni o dei loro gesti.
Esistono tre modi per scrivere una sceneggiatura.
Il primo modo è detto ALL'ITALIANA e consiste in questo:







sulla colonna di sinistra vengono riportate le descrizioni delle scene, mentre sulla colonna di destra vengono segnalati i dialoghi o il sonoro in genere (rumori particolari, versi di animali, etc.)



Il secondo tipo è detto ALLA FRANCESE: le descrizioni sono scritte a tutta pagina, mentre il sonoro e i dialoghi sono scritti a destra.
Il terzo tipo è quello ALL'AMERICANA: le descrizioni sono scritte a tutta pagina e i dialoghi stanno al centro della pagina stessa.


Cos'è una scena?
In linea generale, una scena è una sequenza in cui si rispettano le unità di tempo, di spazio e di personaggi.
Detta in parole povere, una scena è la parte di una sceneggiatura che si distingue dalle altre perchè, quando finisce, cambia il tempo, oppure lo spazio o cambiano i personaggi.
Le scene vanno numerate con un numero progressivo e va indicato se si svolgono in un ambiente chiuso o aperto e se si svolgono di mattino, pomeriggio o sera.
Quindi, il titolo di una scena è pressapoco così:
SCENA 1. INTERNO SALOTTO - NOTTE, oppure
SCENA 2. ESTERNO PARCO - GIORNO.
Ed ecco di seguito la nostra sceneggiatura (scritta all'americana per problemi di formattazione).
SCENA 1. ESTERNO, VIALETTO - POMERIGGIO
La mano destra di un ragazzo stringe un manubrio; la mano è più grande del manubrio e lo nasconde. La mano sinistra è nella stessa posizione, sull'altra parte del manubrio. Il volto del ragazzo ha un'espressione esaltata, grintosa e aggressiva; sta guardando fisso davanti a sè. E' in lento movimento verso avanti. Una rotella di un triciclo gira lentamente muovendosi in avanti. Il ragazzo sta spostandosi con un triciclo sul vialetto di fronte alla sua casa; il triciclo ha l'aria di essere stato usato per molti anni: è un po' consumato e rovinato. Il ragazzo cerca di muoversi dando delle vigorose spinte con le gambe e con i piedi; procede come se fosse su una bici, si guarda intorno e ogni tanto si ferma e poi riprende.
I suoi genitori sono sulla porta di casa e lo guardano scuotendo la testa. La madre ha un atteggiamento molto protettivo: ha in mano un vassoio con delle cibarie per la merenda. Il padre si avvicina al figlio con aria autoritaria.
PADRE:
"Ma basta! Ma non ti rendi conto che sei ridicolo?! Hai 16 anni!
Sarebbe ora che la smettessi con questo triciclo! E poi è vecchio... è da buttare!"
Pino si protende verso il manubrio per abbracciare il triciclo e difenderlo.
PINO:
"No, papà! No! No! Non se ne parla neanche! Il mio triciclo va benissimo!
Ce l'ho da un sacco di tempo!"
Il padre, arrabbiato e afflitto, torna verso la madre, rimasta in silenzio. Pino continua a "pedalare" soddisfatto.
SCENA 2. ESTERNO, CORTILE DELLA SCUOLA - MATTINO
Tutti i ragazzi stanno entrando a scuola; sopraggiunge Pino in quel momento con il triciclo e lo zaino sulle spalle.
Le mani di alcuni ragazzi stanno chiudendo i lucchetti delle loro bicclette sulla rastrelliera. Uno dopo l'altro chiudono le catene e fuori della rastrelliera Pino chiude il lucchetto del suo triciclo. Un gruppetto di ragazzi (circa una decina) non è ancora entrato a scuola e sta chiacchierando lì vicino. Uno di questi si gira, vede Pietro intento a legare il triciclo e richiama l'attenzione degli amici.
RAGAZZO UNO:
"Guarda chi si vede! Il solito scemo che viene a scuola col triciclo!"
Tutti i ragazzi guardano Pino e si mettono a ridere; lo prendono in giro.
RAGAZZO DUE:
"Ce l'hai il succhiotto? E l'orsetto di pezza?"
RAGAZZO TRE:
"Hai paura del buio? Non ti preoccupare che stasera ti veniamo a raccontare una favola!"
Risate
Suono della campanella
Al suono della campana i ragazzi entrano a scuola ridendo; Pino rimane fuori da solo. Ha uno sgiardo triste e pensoso. Poi entra anche lui a scuola.
SCENA 3. ESTERNO, VIALETTO - POMERIGGIO
Pino sta correndo sul triciclo lungo il vialetto. Il padre arriva in automobile; scende e lo saluta.
PADRE:
"Ciao Pino! Vieni che c'è una sorpresa per te!"
Pino abbandona per un momento il triciclo e si dirige verso l'auto del padre. Nel frattempo il padre ha aperto il bagagliaio e sta irando fuori una bicicletta nuova. Chiude il bagagliaio. La bicicletta è molto bella, sportiva, da uomo, di colore rosso fiammante.
Pino si avvicina all'auto del padre, ma si arresta di colpo con aria delusa.
PADRE:
"Ti ho comprato una bicicletta! Ormai sei grande, devi usare la bicicletta! Forza, provala!"
PINO:
"Ma a cosa mi serve una bicicletta?! Ho già il mio triciclo!"
Pino ritorna sul triciclo; il padre lo guarda con aria seccata. Rassegnato, porta la bicicletta dentro il giardino e la lascia bene in vista. Rivolge un'ultima occhiata al figlio e rientra in casa.
SCENA 4. ESTERNO, CORTILE DELLA SCUOLA - MATTINO (ore 13.00)
Un gruppo di quattro o cinque ragazzi esce di scuola; tra di essi c'è anche una ragazza molto carina. Stanno chiacchierando tra di loro e si avvicinano alla rastrelliera delle biciclette. Pino li segue, uscendo a sua volta dalla scuola; anche lui si dirige al triciclo ma continua a guardare imbambolato la ragazza che gli piace. La ragazza si accorge del suo sguardo e lo saluta.
RAGAZZA:
"Ciao Pino!"
PINO (scosso):
"Ah... ciao!"
RAGAZZA:
"Noi torniamo a casa; vuoi fare la strada con noi?"
PINO:
"D'accordo!"
Gli altri ragazzi hanno già slegato le biciclette e sono pronti a partire; Pino invece sta cominciando ad aprire il lucchetto.
RAGAZZO QUATTRO:
"Dai facciamo una gara! Vediamo chi arriva a casa per primo!"
Pino sale in sella al triciclo e fa per seguire le altre bici che sono già partire. Purtroppo però resta indietro, prova a pedalare ma non ci riesce. Si arrabbia con se stesso e con il triciclo.
PINO:
"Ma cos'hai?! Forza, corri!"
Mentre cerca di avanzare, continua a guardare il gruppo di ragazzi ormai sempre più lontani. In un moto di rabbia rompe il triciclo. Pino, sotto shock, guarda il triciclo rotto e si sente triste; vorrebbe poterlo aggiustare, ma non ci riesce. Guarda nuovamente nella direzione in cui si sono diretti i ragazzi, ma ormai non li vede più. Pino resta lì, a fissare il triciclo rotto.
SCENA 5. ESTERNO, GIARDINO E VIALETTO - POMERIGGIO
Pino è seduto sull'erba del giardino e sta guardando il triciclo rotto. Ha laria triste. Si tiene la testa con le mani. Prova a girare i pedali con la mano, ma non cambia nulla. Allora prende da terra un sassolino e lo lancia addosso al triciclo; il sasso va a finire vicino alla bici nuova. Pino la guarda con aria esitante, poi guarda di nuovo il triciclo. Si alza e la va a prendere. Prova a salire sulla sella, a mettere i piedi sui pedali, ma non riesce a mantenere l'equilibrio e cade. Allora scende, si mette accanto alla bicicletta tenendola per il manubrio e poi lascia la presa: la bici cade. Pino la guarda con aria perplessa; va vicino al triciclo e ne conta le ruote. Fa il segno di tre con le dita tra sè e sè. Poi va alla bicicletta e vede che le ruote sono due; fa il segno di due con le dita. Pino prende la bici e la accompagna sul vialetto; fa vari tentativi di pedalare dino a che non acquisisce sicurezza e riesce a percorrere tutto il vialetto.
Mentre corre a gran velocità sorridente e soddisfatto per il traguardo raggiunto, vede che fuori da ogni casa del vialetto è parcheggiata una bicicletta.

IL SOGGETTO

Cari amici,
oggi pomeriggio ci siamo incontrati in Villa Franchin; presenti: Giovanni, Linda, Elisabetta, Mariangela e la sottoscritta.
Abbiamo parlato dell'idea E e abbiamo cercato di isolare i blocchi narrativi di essa.
Poi siamo passati al soggetto e questo è il risultato.

PRIMA DI LEGGERE: oggi abbiamo capito insieme cos'è un soggetto e come si scrive.
Il soggetto di un cortometraggio è il racconto della storia narrata; sono contenute le azioni principali, i luoghi più importanti e i personaggi principali. Il soggetto NON deve contenere indicazioni sulle inquadrature o sui movimenti di macchina, così come non deve specificare i dialoghi o le musiche. Infine va scritto tutto al presente indicativo.



Ecco il nostro soggetto, cui manca ancora un titolo. Il nome del protagonista è provvisorio.


Pino è un ragazzo di sedici anni che non vuole crescere. Si ostina infatti ad usare il triciclo di quando era piccolo perchè ci è affezionato e perchè crede che sia una bicicletta, se non meglio. Un giorno Pino sta giocando con il triciclo sul vialetto di fronte a casa; fa fatica a spostarsi perchè il triciclo non è adatto alla sua corporatura, ma lui si diverte lo stesso. I suoi genitori, preoccupati, lo guardano dalla porta di casa. Il padre però decide di sgridarlo perchè si ostina ad usare il triciclo. Pino però non sente ragioni e, quando viene rimproverato, si getta sul triciclo come a difenderlo dalle accuse del padre. La madre rimane in silenzio.
Come tutte le mattine, Pino va a scuola con il triciclo e lo sistema sul portabiciclette, insieme a tutte le bici degli altri ragazzi. Anche lui lega il triciclo alla rastrelliera con la catena e mentre lo fa alcuni ragazzi lo deridono. Pino ci rimane male ed entra a scuola per ultimo.
Un pomeriggio, mentre tra correndo con il triciclo lungo il vialetto, Pino vede arrivare il padre: nella macchina è caricato un regalo per lui. Pino si precipita a vedere. Il regalo è una bicicletta, ma a Pino non piace perchè non ha intenzione di abbandonare il suo triciclo. Il padre, rassegnato e sconsolato, porta la bicicletta nuova in giardino, ma non insiste con il figlio perchè crede sia meglio dedica lui da solo di provarla.

Un giorno fuori da scuola Pino e dei suoi compagni prendono le bici dal portabiciclette per andare a casa; tra questo gruppo c'è anche una ragazza che piace a Pino. Pino chiede se può tornare a casa insieme a loro e i ragazzi accettano. Tuttavia il suo triciclo non corre veloce come una bicicletta e Pino rimane indietro. Si arrabbia, prende a calci il triciclo e lo rompe inavvertitamente. Cerca di sistemarlo, ma non ci riesce e così rimane a guardarlo sconsolato.
Al pomeriggio Pino è a casa, in giardino e guarda sconsolato il triciclo rotto. Scopre con sorpresa che in giardino c'è la bicicletta. La prova, ma cade perchè non riesce a stare in equilibrio. Scende, la soppesa, la lascia, ma cade di nuovo. Pino non si spiega il motivo. Conta le ruote del triciclo e della bici e capisce che il numero è diverso. Riprova salire in sella e percorre incerto qualche metro. Dopo vari tentativi riesce a pedalare facilmente e a tutta velocità percorre il vialetto davanti a casa, con la luce del sole che lo illumina. Il triciclo rotto rimane abbandonato.

domenica 6 gennaio 2008

Cosa avete deciso?

Ciao ragazzi!
Intanto tanti auguri di buon anno nuovo! Come avete passato il passaggio dal 2007 al 2008?
Io bene. Come vi avevo anticipato, sono stata a Berlino e la vacanza è stata molto interessante e divertente!
Ho letto in un commento del post precedente che il 3 gennaio vi siete incontrati come vi eravate accordati.
Di cosa avete parlato? Cosa avete deciso? Avete scritto qualcosa?
Dai, ditemi che sono curiosissima!!