Alla riunione di sabato hanno partecipato Aluk, Giulia, Giovanni, Stefano, Elisabetta, Mariangela e la sottoscritta.
Cosa abbiamo fatto?
Abbiamo cercato di riguardare la sceneggiatura scritta durante lo scorso incontro e di evidenziarne i punti deboli.
Siamo ritornati su argomenti quali
- l'assurdità di una storia del genere e quindi la facoltà da parte nostra di non trovare giustificazioni razionali per tutto
- i personaggi - tranne il protagonista - come semplici pedine il cui ruolo è quello di far avanzare la storia
- i genitori del protagonista come due figure diverse tra loro: il padre cerca di spronare il figlio, la madre ha un atteggiamento passivo
- la necessità per il protagonista di crescere da solo, con le sue forze.
Si è riflettuto poi su alcuni elementi della storia e dello stile, cioè del modo in cui questa storia potrebbe essere realizzata concretamente.
I DIALOGHI
Questo argomento ha sollevato pareri opposti: meglio un corto muto, con dialoghi essenziali o con battute molto complesse e ricche?
Le proposte si sono susseguite numerose; alla fine si è accettata la proposta di Aluk di far parlare anche la madre di Pino, nella scena 1, magari facendole dire una battuta che mostri come lei giustifichi i comportamenti del figlio (al contrario del papà, che lo avrebbe appena sgridato).
Si è accettato anche di approfondire lo scambio di battute tra Pino e la ragazza che gli piace, appena fuori da scuola, nella scena 4. Si deve trattare di uno scambio di battute affettuoso, magari anche un po' ironico, che farà pensare Pino e che gli tornerà in mente come flashback quando in giardino cercherà di riaggiustare il triciclo rotto.
Una significativa scelta che si è pensato di fare è quella di escludere dalle inquadrature i volti di tutti i personaggi, tranne quello di Pino. In questo modo il punto di vista del corto sarebbe leggermente ribassato, come se provenisse dall'altezza di Pino a cavalcioni sul triciclo. Le persone come i genitori e gli amici si vedrebbero solo fino al petto o alle spalle; se ripresi in lontananza, la testa potrebbe vedersi, ma loro dovrebbero essere di spalle. Questa scelta starebbe a significare la differenza tra il mondo di Pino e quello di coloro che hanno accettato di crescere (gli amici, i genitori, etc.). A questo punto i dialoghi si sentirebbero senza problemi (quelli dei personaggi che non sono Pino avrebbero una specie di voce fuori campo).
Su questa proposta - avanzata da Stefano - si sono comunque sollevati dei dubbi; quindi ho proposto a tutti di rivedere la sceneggiatura e di individuare quei punti in cui sarebbe difficile rendere questo tipo di visione; eventualmente quei punti potrebbero essere modificati o sistemati.
Sempre a proposito di dialoghi, Aluk ha suggerito di aggiungere una scena all'interno della casa, nella quale il padre parla con Pino del fatto che non voglia crescere; i ragazzi che erano presenti però non erano molto d'accordo con questa soluzione, perché sarebbe andata contro il principio di autonomia nella crescita.
LA STORIA
A tutti sembra che la storia funzioni così come è stata scritta.
L'unica perplessità è stata sollevata da Giulia e riguarda il momento in cui Pino conta le ruote della bicicletta; le è sembrata ripetitiva.
Cosa abbiamo fatto?
Abbiamo cercato di riguardare la sceneggiatura scritta durante lo scorso incontro e di evidenziarne i punti deboli.
Siamo ritornati su argomenti quali
- l'assurdità di una storia del genere e quindi la facoltà da parte nostra di non trovare giustificazioni razionali per tutto
- i personaggi - tranne il protagonista - come semplici pedine il cui ruolo è quello di far avanzare la storia
- i genitori del protagonista come due figure diverse tra loro: il padre cerca di spronare il figlio, la madre ha un atteggiamento passivo
- la necessità per il protagonista di crescere da solo, con le sue forze.
Si è riflettuto poi su alcuni elementi della storia e dello stile, cioè del modo in cui questa storia potrebbe essere realizzata concretamente.
I DIALOGHI
Questo argomento ha sollevato pareri opposti: meglio un corto muto, con dialoghi essenziali o con battute molto complesse e ricche?
Le proposte si sono susseguite numerose; alla fine si è accettata la proposta di Aluk di far parlare anche la madre di Pino, nella scena 1, magari facendole dire una battuta che mostri come lei giustifichi i comportamenti del figlio (al contrario del papà, che lo avrebbe appena sgridato).
Si è accettato anche di approfondire lo scambio di battute tra Pino e la ragazza che gli piace, appena fuori da scuola, nella scena 4. Si deve trattare di uno scambio di battute affettuoso, magari anche un po' ironico, che farà pensare Pino e che gli tornerà in mente come flashback quando in giardino cercherà di riaggiustare il triciclo rotto.
Una significativa scelta che si è pensato di fare è quella di escludere dalle inquadrature i volti di tutti i personaggi, tranne quello di Pino. In questo modo il punto di vista del corto sarebbe leggermente ribassato, come se provenisse dall'altezza di Pino a cavalcioni sul triciclo. Le persone come i genitori e gli amici si vedrebbero solo fino al petto o alle spalle; se ripresi in lontananza, la testa potrebbe vedersi, ma loro dovrebbero essere di spalle. Questa scelta starebbe a significare la differenza tra il mondo di Pino e quello di coloro che hanno accettato di crescere (gli amici, i genitori, etc.). A questo punto i dialoghi si sentirebbero senza problemi (quelli dei personaggi che non sono Pino avrebbero una specie di voce fuori campo).
Su questa proposta - avanzata da Stefano - si sono comunque sollevati dei dubbi; quindi ho proposto a tutti di rivedere la sceneggiatura e di individuare quei punti in cui sarebbe difficile rendere questo tipo di visione; eventualmente quei punti potrebbero essere modificati o sistemati.
Sempre a proposito di dialoghi, Aluk ha suggerito di aggiungere una scena all'interno della casa, nella quale il padre parla con Pino del fatto che non voglia crescere; i ragazzi che erano presenti però non erano molto d'accordo con questa soluzione, perché sarebbe andata contro il principio di autonomia nella crescita.
LA STORIA
A tutti sembra che la storia funzioni così come è stata scritta.
L'unica perplessità è stata sollevata da Giulia e riguarda il momento in cui Pino conta le ruote della bicicletta; le è sembrata ripetitiva.

Come siamo rimasti d'accordo? Abbiamo deciso di riguardare ciascuno per sé la sceneggiatura, osservandola e modificandola alla luce delle discussioni che si sono fatte insieme, magari sostenendo una proposta e cercando di modificare la sceneggiatura laddove sia difficile farla coincidere con la proposta stessa.
Queste modifiche andrebbero pubblicate sul blog, così per la prossima volta sarebbe più semplice prenderle in considerazione e valutarle.
Il prossimo incontro è stato fissato per sabato 2 febbraio alle ore 15.00 in Villa Franchin.
Durante il prossimo incontro dovremmo decidere la sceneggiatura definitiva e cominciare il lavoro
di PRODUZIONE.
2 commenti:
Ciao! Mi scuso ancora di non esserci stata sabato.
Trovo l'idea delle inquadrature dal punto di vista di Pino sul triciclo veramente bella! Però non c'è il rischio che non si capisca questa scelta di stile?
Sono d'accordo sull'uso dei dialoghi piuttosto che un corto muto ma in effetti la scena all'interno dell'abitazione mi sembra un pò eccessiva.
A un titolo avete pensato?
Ci vediamo sabato di sicuro^^
Ciao Linda!
No, sabato non abbiamo pensato ancora ad un titolo perchè c'era troppa carne alla brace!!
La proposta di Stefano ha messo un po' tutti in agitazione e ci ha fatto discutere e pensare così tanto che non ci siamo dedicati al titolo!
Sabato è confermato l'incontro, anzi sono confermati gli incontri per tutti i sabato di febbraio!
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